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IL METODO DELLO ZOPPO MARATONETA

“Non puoi aspettarti di vincere il jackpot se non metti un nichelino nella macchinetta” (Flip Wilson)

Questa è una delle citazioni più utilizzate da coach e motivatori che riempiono i loro clienti di tante belle parole contro la procrastinazione. Le parole però non sono granché senza un metodo. Ecco il mio. L’ho chiamato il “Metodo dello zoppo maratoneta“.

FASE 1: IMMAGINA
Si parte sempre dalla definizione. Trova una spazio in cui puoi essere sereno senza che nessuno ti disturbi. L’ideale sarebbe se di fronte avessi un muro bianco o comunque con poche distrazioni (quindi evita parchi pubblici o bar).
Prendi un foglio bianco con una penna (o usa un tablet) e scrivi tutte le cose che ti piacerebbe fare. Non selezionare, scrivi tutto, ogni cosa, anche le più stupide (tipo: voglio giocare un’ora con i videogiochi).
Ovviamente devi scrivere a elenco e non un testo.
Importante: in questo momento non devi focalizzarti sui problemi (tipo: voglio giocare con i videogiochi ma è appena nato mio figlio e non posso lasciarlo), ma solo sul cosa vuoi fare.

FASE 2: SELEZIONA
Ora accanto a ogni voce metti delle stelline: 1 stellina è poco importante o comunque puoi farla più in là. Cinque stelline vuoi realizzare questo sogno ora. Ancora, non pensare ai problemi, pensa solo se lo vuoi.
A questo punto prendi un altro foglio e riscrivi questo elenco secondo l’ordine delle stelline: la prima voce sarà quella con 5 stelline (nel caso di più voci con 5 stelline allora fai una ulteriore selezione) e via via le altre.

FASE 3: IMMAGINA MEGLIO
Chiudi gli occhi e immagina di aver già raggiunto l’obiettivo che hai messo in cima alla lista. Come ti senti? Lo avverti il brivido lungo la schiena? Immagina tutto, muovi anche le mani, tocca fisicamente questa realtà. Poi scrivi sul foglio l’intensità di questa emozione: 1 poca, 5 tanta.
Passa alla seconda voce. E così via.
Alla fine avrai trovato il “Sogno” che preferisci ed è ora di farlo diventare un “Progetto”. Quindi prendi un altro foglio bianco e scrivi in alto una parola chiave che sintetizzi il sogno. E’ importante che il progetto sia soltanto uno: non devi sovraccaricarti di progetti, perché finiresti per non farne nessuno.

FASE 4: IL NECESSAIRE
Immagina che hai fatto una lista delle cose da portarti in vacanza. Ecco, facciamo questo esempio: “Medicine: aspirina, tachipirina, moment”. Cosa faresti? Guarderesti nel mobile delle medicine e se ti mancasse la Tachipirina andresti dal farmacista a comprarla, giusto? Qui è uguale.

  • Cosa intendi con questo sogno? Cosa vuoi davvero (un conto è “andare sulla Luna”, un altro è diventare “ingegnere aerospaziale”)
  • Cosa ti serve?
  • Quanto tempo ti dài?
  • Hai bisogno di qualcuno?
  • Quali sono i vantaggi che avresti?
  • Quali sono i problemi che incontreresti?

E’ il momento di passare alla pratica. Non servono grandi tecniche di decision-making o di time management (ma se continui a seguirmi le apprenderai) alla fine se ti si rompe un’auto cosa fai? Piangi oppure vai su Google, cerchi “meccanico auto a (nome del tuo paese)”, guardi le recensioni, ti segni il numero, lo chiami, ti prendi un’ora di permesso a lavoro, porti l’auto in officina, chiedi un preventivo, rifletti se te lo puoi permettere, negozi un po’ sulla cifra, lasci le tue generalità e il tuo numero per farti chiamare quando è pronta e poi torni al lavoro?
Qui è la stessa cosa. Vuoi laurearti? E’ come riparare l’auto, soltanto che hai bisogno di più tempo

FASE 5: CHIEDI AIUTO
Nessuno può fare tutto da solo, hai bisogno di una mano. Può essere di tua moglie che per un’ora al giorno può controllare i tuoi figli in modo da permetterti di giocare ai videogiochi o di andare a correre. Oppure può essere di un coach o di un esperto in project management che ti possa aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi personali o professionali. Più è grande il progetto e più hai bisogno di qualcuno.
L’importante è non far finta di pensare che tu possa fare tutto da solo. Nessuno è in grado di farlo.

FASE 6: LA MOTIVAZIONE
Finora abbiamo parlato dei fattori esterni, ovvero la parte pratica. Questi si possono gestire con più o meno fatica, ma con tanta determinazione si possono risolvere. Il vero problema sono i fattori interni, ovvero il sabotatore dei nostri sogni e le motivazioni. Tutti noi abbiamo una parte di noi che ci dice “pensa che fico se…” e un’altra che risponde “ma figurati, ma dove vuoi che…”. Lasciamo stare il Super Io, la Voce interiore e tutte le teorie psicologiche, e rimaniamo concentrati sulla pratica.
Alex Zanardi Bebe VioPerché ho chiamato questo metodo “Zoppo maratoneta“? L’avrai capito immagino. Guarda Alex Zanardi: era un pilota professionista e un giorno ha perso le gambe per colpa di un incidente. Si è buttato sul divano a lamentarsi? No. Guarda Bebe Vio: la meningite l’ha menomata, e lei ha iniziato a fare la vittima? No. E così via. Pensa alla tua vita se domani ti svegliassi senza braccia o senza gambe o con una brutta malattia. Diresti “vabbé, la vita l’ho fatta, ok” oppure “mannaggia, avrei voluto e invece…”.
Ora ti dico una cosa che è il trigger motivazionale più potente al mondo nonostante  sia anche una delle più grosse banalità: tutti prima o poi ci ammaliamo gravemente di qualcosa e tutti prima o poi moriamo.
Banale? Certo, ma quanti vivono davvero con questa consapevolezza? Viviamo ogni giorno come se fossimo immortali sprecando tempo in inutilità, poi scopriamo che abbiamo una malattia e allora ci aggrappiamo a ogni secondo e cominciamo a rimpiangere ciò che non abbiamo fatto.
Pensaci bene, non è come nei videogiochi dove quando il personaggio muore poi si ricomincia. No. quando una persona muore, muore, stop, finisce tutto. Voleva un’auto nuova? Voleva giocare a calcetto? Voleva laurearsi? Tutto azzerato.
Tu sei ancora in tempo.

FASE 7: LA REGOLA DEI DUE MINUTI MA…
E’ una tecnica molto diffusa nel management. Ne parla James Clear nel suo libro “Atomic Habits” ma anche altri e spiega che una nuova abitudine si crea in soli due minuti perché quando si parte con un nuovo progetto non possiamo pretendere di impegnarci troppo. Pensa alla palestra. Se ti dicessero “vai un’ora in palestra tre volte alla settimana” probabilmente lo fai la prima, già alla seconda ci vai due volte, alla terza quell’ora diventano 40 minuti e dopo un mese ci vai una volta ogni due settimane. No, meglio che per due o tre volte al giorno, sempre alla stessa ora (fondamentale per creare le nuove abitudini), tu dedichi due minuti a fare quella cosa.

Se ovviamente il tuo progetto prevede un impegno maggiore, prenditi il tempo che vuoi, ma non partire subito con 3 ore perché il rischio di crollare. L’importante è crearsi dei micro obiettivi: non “Fare un esame di laurea” ma “Studiare 10 pagine al giorno”. Non di più. Poi puoi sempre aumentare a “15 pagine al giorno” e così via.

FASE 8: PREMIATI
Anche questa è una fase importante. Hai sfidato te stesso e hai vinto, quindi premiati. E’ un’abitudine che faccio ancora oggi: può essere un nuovo videogioco o un piccolo viaggio in un posto dove non sono mai stato ma quando raggiungo un obiettivo… festeggio!
Al tempo stesso, però, mi punisco se non lo raggiungo. Lo stabilisco prima, nella fase 2: “Se ho successo mi compro una nuova console. Se fallisco vendo quella che ho”.
E non devo sgarrare. Non sto fregando qualcuno, se non rispetto i patti sto fregando me stesso.

Buona fortuna!

 

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