Sviluppare la Struttura
Con questo post imparerai… a capire come sviluppare la struttura del tuo libro per renderlo più completo e professionale.

Abbiamo visto l’importanza della Struttura per scrivere un romanzo con una trama avvincente e particolare. Ovviamente ci sono tantissimi romanzi che sono scritti di getto, senza pensarci troppo, lo scrittore si mette davanti allo schermo bianco e comincia a scrivere, scrivere, scrivere e magari alla fine il tutto ha un senso compiuto. I casi in cui questa tecnica ha successo, però, sono limitati. Ecco come sviluppare la Struttura.

Cosa rischi se non segui una Struttura nel tuo Romanzo
Il rischio è di Scrivere un Romanzo che non abbia capo né coda, che si muova “a strappi”, che sia scollegato e confusionario. In una parola: amatoriale. Nel senso peggiore del termine.
Un altro rischio è quello che chiamo l’“effetto Lost”: gli sceneggiatori della serie tv avevano preparato una Struttura per circa 3 stagioni in cui tutto era collegato e tutto sarebbe stato spiegato. L’idea di base della serie era quella di inserire alcuni MacGuffin che avrebbero dovuto stimolare la fantasia dello spettatore, ma senza esagerare puntando a spiegarne la maggior parte. Il successo della serie, però, li ha spinti a realizzare altre tre stagioni e per mantenere lo stesso ritmo hanno dovuto stravolgere l’idea iniziale e la sua struttura finendo per mettere tutto e il contrario di tutto chiudendo con un finale che non spiegava nulla. Risultato? Quella che era stata considerata come una delle serie più belle di sempre oggi viene considerata un esempio perfetto su come non debba essere scritta una storia. 

Come sviluppare la Struttura del tuo Romanzo
La tecnica si chiama “Decomposizione”, ovvero devi prendere la sua storia e devi scomporla in tanti singoli eventi che collegherai fra loro. E’ come se avessi un puzzle, lo spacchettassi e mettessi i vari pezzettini tutti in fila secondo un ordine preciso: in questo modo un’altra persona potrà prendere i pezzi e, seguendo il tuo orgine, comporrà il puzzle finale. Facciamo un esempio prendendo un brano dal mio romanzo “Il Sapore dell’Arcobaleno”:

«Chi era al telefono?» chiede Franca
«Massimiliano, ci siamo messi d’accordo per domani. Ci vediamo a Viterbo verso mezzogiorno»
«Capito, ora vai di là a preparare la musica, Mirko e Federica stanno per arrivare. Hanno chiamato mentre stavi al telefono»
In quel momento suonano e Delfina si catapulta ad aprire.
«Eccoci!» esclamano felici i loro amici che spingono dentro anche la carrozzina, vuota perché la piccola Fiammetta è in braccio alla mamma. Ha appena qualche mese e alla sua vista Franca e Antonio si illuminano, specialmente quest’ultimo che vuole subito prenderla tra le sue braccia. L’ingresso dei loro amici, e specialmente della piccola, ha portato allegria in una casa che i mobili in stile Luigi Filippo rendono cupa e seriosa.
La serata scorre via serena, tra le prelibatezze a base di pesce preparate da Franca, le battute di Mirko, i teneri singhiozzi di Fiammetta e i racconti entusiasti di Federica su quanto la piccola abbia cambiato loro la vita.
Quando i loro amici sono andati via e Delfina è già a letto, Franca e Antonio si ritrovano soli in cucina: lei a sciacquare i piatti sporchi e lui ad impacchettare gli avanzi nei contenitori di plastica.
«Hai visto come erano felici?» le chiede Antonio
«Fiammetta gli ha fatto proprio bene»
«Già, quella bambina è proprio tenera, hai visto gli occhietti azzurri?»
«Che bella che è… sono stati proprio fortunati. Se pensi a cosa ha dovuto passare Fede durante la gravidanza!»
«Infatti…»
Franca è colpita dal silenzio di Antonio.
«Cos’hai?»
«No niente…»
«Sicuro? A cosa stai pensando?»
«No… beh… a noi… a questo ultimo periodo… a quanto discutiamo sempre, a te che vai in chat, io che appena posso vado in Parrocchia…»
La moglie interrompe il lavaggio, si toglie i guanti e gli si avvicina: «E’ stato bellissimo il messaggio di stamattina…» e lo bacia con un affetto che non avvertiva da tempo. Antonio la guarda negli occhi e risponde al sorriso di Franca con un altro sorriso. Le prende le mani, se le passa fra le dita, se le porta al volto e le bacia, una per una. Poi abbraccia la moglie. Forte, forte. Forte, fortissimo.
«Franca…»
«Dimmi…»
«Forse è il momento di riprovarci, di dare un fratellino a Delfina»

Ecco la struttura di questo testo:

  • Idea principale del paragrafo: Antonio (protagonista) è in crisi con la moglie e la notizia della morte di un suo amico lo ha reso ancora più nervoso. Deve fare qualcosa che destabilizzi il suo mondo, qualcosa a cui non crede neanche lui.
  • Situazione attuale (ore 20): Antonio e sua moglie invitano a cena una coppia di amici che ha appena avuto una bambina.
  • Situazione precedente: Antonio e la moglie avevano discusso la mattina (ore 8:30), poi lui le aveva mandato un sms di scuse (ore 9).
  • Nuovi personaggi: Mirko e Federica (amici di Antonio), Fiammetta (figlia neonata di Mirko e Federica). Federica ha avuto una gravidanza difficile.
  • Note: Alla moglie è piaciuto l’sms di Antonio e l’ha perdonato. Lui è confuso e le chiede se vuole provare ad avere un secondo figlio. Non sappiamo come l’ha presa lei.
  • Concetto chiave: “Antonio confuso”; “Antonio vuole secondo figlio”

La struttura nei miei libri
Questo esempio riprende un singolo paragrafo ma la struttura parte dalle fondamenta. “Il Sapore dell’Arcobaleno”, ad esempio, ha questa struttura di base:

-Prologo (maggio 1989): i protagonisti sono adolescenti.
-Capitolo 1 (oggi): i protagonisti Antonio, Massi e Giorgia ricevono la notizia che il loro amico d’infanzia Samuele è morto.
-Articolo di un giornale che parla di Samuele.
-Capitolo 2 (oggi): i protagonisti si ritrovano per il funerale.
-Lettera di Samuele a se stesso.
-Capitolo 3 (oggi): i protagonisti capiscono la “lezione”.
-Lettera di Samuele alla moglie.

Questa è la struttura di base. Da qui sono partito sviluppando ogni singolo evento. Per ogni evento ho definito i personaggi, le loro azioni, le loro caratteristiche, i collegamenti fra loro e con l’ambiente lungo l’arco temporale.
Ho detto che non è un lavoro semplice, ma è quello che distingue un testo amatoriale da un testo professionale. Con il servizio “PubblicaLibro” io e gli altri professionisti con cui collaboro aiuto gli aspiranti scrittori a sviluppare bene la Struttura sia se debbano ancora scrivere il testo e sia se l’hanno già scritto. Il lavoro di editing professionale non è semplice, ma la soddisfazione di chi abbiamo aiutato è il riconoscimento più importante.

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