Metodo-dello-zoppo-maratoneta
Con questo post imparerai… a trasformare i tuoi Obiettivi in Progetti raggiungibili e a guardare al futuro con fiducia.           

Premessa, questo articolo probabilmente non è rivolto a chi ha un disperato bisogno di fare qualcosa perché ne va della sua sopravvivenza, ma a chi ha una vita che “tutto sommato” non sarebbe male (uso il condizionale appositamente), ma che desidera qualcosa di meglio dalla propria vita. 

Io ero così. Ho avuto la fortuna di avere un posto di lavoro più o meno fisso in una grande azienda, ero fidanzato (e poi sposato) con una donna meravigliosa, avevo una casa bellissima con un affitto più basso per il valore della stessa e una famiglia che mi voleva bene. Cosa mi mancava? Nulla, eppure c’era qualcosa che…
Per mia fortuna non sono mai stato uno da divano e film, ma ho sempre cercato di seguire le mie passioni provando a farle diventare realtà, ma sempre con grande fatica, finché non ho scoperto alcune tecniche che mi hanno cambiato la vita e che ancora oggi applico sia nella mia vita privata che nel mio lavoro di project manager e che insegno a chi “vorrei vorrei ma…”. 

Non sono tecniche difficili, basta seguirle alla lettera e raggiungi i tuoi obiettivi.

 

IL PERICOLO BALCONEAR
Conosci il termine “balconear“? Deriva dal Lunfardo, una specie di pseudo lingua alternativa di Buenos Aires ideata dagli abitanti in contrasto con l’idioma nazionale (un po’ come il Cockney londinese nato nei borghi per non farsi capire dalle guardie). E’ stato Papa Francesco a farlo scoprire al mondo quando recentemente ha invitato i giovani a “no balconear”, ovvero a non guardare la vita da un balcone, come se fossero degli spettatori. Ovviamente lui si riferiva al coinvolgimento ad una vita religiosa, ma il termine è perfetto per descrivere chi sogna, progetta, immagina, ma poi non fa nulla e preferisce sognare, progettare, immaginare.

Poi si guardano i profili sui social di queste persone e vediamo che condividono post su sogni e progetti che chissà chi o cosa impedisce loro di raggiungere. 

 

LE MIE SCUSE PREFERITE
riposo-sul-divanoIl paradosso è che viviamo nell’era tecnologica dove abbiamo milioni di opportunità per fare tutto ciò che vogliamo. Una volta avevamo mille scuse, oggi non più. Ad esempio, prima laurearsi era difficile perché logisticamente e economicamente era quasi impossibile per chi aveva un lavoro o abitava lontano dalle Università o dalle librerie specializzate. Oggi ci sono quelle online quindi basta accendere il computer, scaricarsi le slide, acquistare libri su Amazon e poi studiare quando si vuole.

Il paradosso è che tutte queste opportunità ci sono anche per stimolare le scuse: nuovi servizi streaming (tv o videogioco), nuove forme di comunicazione (chat, social), nuove opportunità per restare in casa (spesa o cena a domicilio, ecommerce ecc.). Quindi, a che pro mettersi a fare qualcosa?

Ancora oggi ho le mie scuse preferite:

  • Sono pieno di lavoro e non ho tempo
  • In questo momento non ho i soldi per avviare questo progetto
  • Non conosco nessuno che mi possa aiutare
  • Ma dove vuoi che vada? Ci sarà sempre qualcuno più preparato di me
  • Ormai ho una certa età
  • Sono stanco, di uscire a quest’ora non ho proprio voglia
  • Ora devo curare bene (raffreddore/tosse/febbre/ecc.) poi si vedrà
  • Hai già tutto, ma che ti frega di sbatterti ancora?

Ti riconosci in qualcuna di queste frasi? Ovviamente ognuno ha le sue… Nessuno è perfetto né esiste qualcuno che è sempre super motivato e pronto a lanciarsi in mille progetti. Non credere alle favole di quei miti che spendono milioni di euro in personal branding per spacciarsi come delle “divinità del fare”, anche loro hanno le loro scuse e effettivamente fanno il 10% di ciò che sognano. Però quel 10% lo realizzano e questa è la differenza con chi invece sogna il 100% e realizza zero.

 

I ROTOLI DI OG MANDINO
Og-MandinoIn un altro articolo scriverò meglio di Og Mandino, uno degli autori che maggiormente mi ha ispirato e che ancora oggi mi spinge all’azione. L’autore e motivatore statunitense ha scritto un libro meraviglioso che è “Il più grande venditore del mondo” dove ci sono dieci rotoli che sono delle perle della motivazione. Questo è il nono rotolo che parla proprio dell’azione:

AGIRO’ ADESSO – I miei sogni sono irrilevanti, i miei progetti sono polvere, le mie mete sono impossibili. Sono tutte cose prive di valore se non sono seguite dall’azione.
Non eviterò i compiti di oggi rimandandoli a domani, perché domani non arriverà mai.
Al mercato affronterò immediatamente il mio primo potenziale cliente mentre il fallito seguiterà a ponderare, timoroso di ricevere un diniego.
Quando il leone ha fame, mangia. Quando l’aquila ha sete, beve. Se non agiscono, periscono entrambi.
Io ho fame di successo.
La fortuna non aspetta. Se indugio, diventerà sposa di un altro, e sarà per me perduta per sempre.

 

IL 10% E’ UN SUCCESSO
Come ho detto, anche io ho le mie scuse, e realizzo solo il 10% delle idee che ho pensato o progettato negli anni. Purtroppo a volte gli eventi non vanno come si sogna, a volte magari davvero ci sono delle difficoltà esterne che ti frenano altrimenti oggi avrei sviluppato il primo social network nel 2001, vivrei a New York dove mi ero trasferito e da cui sono dovuto tornare per ragioni non mie, avrei pubblicato dei giochi in scatola, fumetti, videogiochi software e così via…
In compenso ho creato un’associazione che ha messo in contatto migliaia di persone (Yulp) in tempi in cui Zuckerberg andava ancora alle medie, ho lavorato per quotidiani e siti americani, ho iniziato a lavorare a “Il Messaggero” a 16 anni, ho diretto la mia prima rivista nazionale a 21 anni, ho sviluppato il mio primo progetto da un miliardo di lire a 24 anni, sono arrivato a dirigere fino a 8 riviste in contemporanea, mi sono laureato a 38 anni nonostante avessi appena aperto la mia società di comunicazione e dirigessi 4 testate insieme. E molto molto di più.

 

Nella prossima pagina ti mostro il Metodo dello Zoppo Maratoneta. 

Pagine: 1 2