Critical Path Method - CPM

COME SI REALIZZA IL CRITICAL PATH METHOD
Per realizzare il Metodo del Percorso Critico, per prima cosa prendiamo la lista delle attività, la lista dei Milestone e tutti gli altri documenti che possono esserci utili per capire le sequenze: è importante che ogni attività abbia una sua durata prestabilita (magari non in modo euristico ma con l’ausilio di previsioni statistiche o di esperti): in questo di solito si usa anche la Three-Point Estimation (stima a tre punte) per una stima più accurata delle possibili durate.

Partiamo dalla prima attività e scriviamo la data di inizio e la data della sua conclusione. CPM - Daniele GiudiciPoi colleghiamoci una seconda attività che debba iniziare quando la prima è finita e anche qui mettiamo la data in cui termina. E così via per tutte le azioni, sia in orizzontale (la sequenza consecutiva) che in verticale (le sequenze che vanno realizzate in contemporanea).

  • Finish-to-start (FS): l’attività deve finire prima che la successiva inizi. E’ la più usata. Es: devi finire di costruire il muro prima di dipingerlo
  • Start-to-start (SS): l’attività deve iniziare prima che la successiva inizi. Es: fai uno studio del mercato prima di iniziare a lavorare alla tua bozza. Possono andare in contemporanea
  • Finish-to-finish (FF): l’attività deve finire prima che la successiva finisca. Es: stai facendo una recensione di un film e mentre lo guardi stai prendendo appunti e scrivendo qualche spunto. Devi aspettare che finisca il film per ultimare la recensione 
  • Start-to-finish (SF): l’attività deve iniziare prima che la successiva possa finire. E’ una dipendenza rara.

Il Float (o Slack) è la distanza fra due attività ed ovviamente è sempre “0” (zero) nel Percorso Critico mentre nelle altre sequenze è vario. Ci sono diversi tipi di Float:

  • Total Float: il tempo che un’attività può modificarsi senza impattare sulla durata del progetto
  • Free Float: il tempo in cui un’attività può modificarsi senza impattare sulla data di inizio dell’azione successiva a essa collegata
  • Project Float: il tempo in cui l’intero progetto può essere ritardato o allungato senza ritardare le imposizioni (scadenze imposte, richieste degli Stakeholder) esterne

 Come si calcola? Dobbiamo guardare alle date di partenza e di fine di ciascuna attività in base alla loro durata. Queste sono le formule:

  • Start= LS – ES
  • Finish= LF – EF

Facciamo un esempio. Metti che ti venga chiesto: abbiamo un late start (LS) il 25, e un early start (ES) il 16, quanto è il float (durata)? Risposta: 9 (25–16).

Inoltre è importante considerare le connessioni fra le possibili attività e quanto sia obbligatorio inserirle. Al proposito bisogna considerare:

  • Mandatory Dependency (Hard Logic): devi assolutamente inserirla nel progetto. Ad esempio perché è nel contratto o perché senza un muro non puoi dipingere
  • Discretionary Dependency (Soft Logic, Preferred, Preferential): non è obbligatoria, ma fra le varie opzioni è la preferita. Questo significa che hai un po’ di libertà nel valutare altre alternative migliori o nel modificare la durata dell’attività
  • External Dependancy: sono gli obblighi che vengono dall’esterno (richieste degli Stakeholder, dei fornitori, dei clienti, del Governo, dell’ambiente fisico…). Non sono decisi dal team
  • Internal Dependancy: sono i bisogni del progetto e del team che può modificarli.

 

DISEGNIAMO LO SCHEMA DEL METODO DEL PERCORSO CRITICO
Si parte dal punto di inizio che ovviamente è “0” (zero). Da questo punto partono tutte le prime attività di ciascuna sequenza. A queste poi assoceremo quelle successive.
Rimaniamo su questa prima attività. Qui vedrai un quadrato con alcuni riquadri: 

  • alto a sinistra: ES (early start)
  • basso a sinistra: LS (late start)
  • alto a destra: EF (early finish)
  • basso a destra: LF (late finish)

Ipotizziamo questo schema:

  • Azione A: dura 5 giorni
  • Azione B: dura 7 giorni
  • Azione C: dura 4 giorni

Comincia con il percorso da sinistra a destra (quindi ES e EF) e inizia con un rombo con scritto “Start”. Da questo parte una freccia verso l’attività A che parte da 0 (ES) a 5 (EF). Una freccia la collega a B che va da 5 (ES) a 12 (EF), e da qui c’è una freccia che va a C che va da 12 (ES) a 16 (EF). Da C parte una freccia verso il rombo “End”. Facile no?

Se però aggiungiamo:

  • Azione D: è parallela a A e dura 3 giorni, ma è precedente a B
  • Azione E: è seguente a B e dura 2 giorni

Allora avremo un collegamento. Disegniamo l’attività D sotto ad A e avrà o (ES) e 3 (EF). Da D parte una freccia che va verso B e un’altra che va verso la sua destra all’attività E che andrà da 12 (ES) a 14 (EF).
In questo modo abbiamo il percorso critico A-B-C e un’altra sequenza secondaria D-E che hanno dei float e quindi possono essere modificate.

Ora andiamo alla rovescia e partiamo dal rombo “End”. Sappiamo che la durata del progetto è di 16 giorni. Gli LS e gli LF delle attività del percorso critico sono identici ai loro ES e EF perché non c’è alcun float. Cambiano invece in quelli di D e F. Vediamo: l’attività E parte da 16 (LF) e, durando 4 giorni, avrà un LS di 14. Invece l’attività D avrà un LF di 5 perché essendo precedente a B dobbiamo considerare l’ES di B. L’LS di D invece sarà 2 perché quella attività dura 3 giorni.

A questo punto calcoliamo il float, ovvero, quanto tempo abbiamo per giostrare la durata di D e E (mai A-B-C perché quello è il percorso critico)? Allora facciamo i calcoli semplicemente sottraendo LS da ES. Quindi avremo che il float di D è 2 (2-0), così come quello di E (14-12).

Critical Path Method - Daniele Giudici

Tutto qui. Sembra semplice? Lo è, se il progetto ha poche attività, poche connessioni e durate precise. Non lo è se il progetto ha decine di attività, tutte dipendenti fra loro e con durate che non sempre possono essere stabilite a priori. Di certo è uno strumento potentissimo, io lo uso per tutte le mie attività. Io credo che la pianificazione sia tutto e in questo il Critical Path Method è un compagno di avventura davvero essenziale.

 

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